La possibilità di comunicare è fondamentale: ecco la testimonianza di una donna che, grazie ad un ausilio tecnologico con comando oculare, ha finalmente riconquistato la libertà di autodeterminarsi.
Elisabetta Brizzi è una donna che, a seguito di una grave disabiltà, ha perso completamente la mobilità degli arti e l'uso della parola, non potendo così comunicare in alcun modo.
La libertà di comunicare è uno dei diritti che incidono di più nella vita di una persona: non poter esprimere ciò che si pensa e si desidera nega all'individuo il fondamentale diritto all'autodeterminazione.
Elisabetta si è rivolta al Centro per l'Autonomia Umbro per realizzare il desiderio di riacquistare la possibilità di comunicare. Il 12 dicembre 2006 il CpA Umbro ha organizzato un incontro dimostrativo in cui, tra gli altri ausili informatici per la comunicazione (presentati da Roberto Magni del COAT), Elisabetta ha avuto modo di sperimentare il MyTobii, un ausilio informatico altamente specializzato che consente - con il solo movimento degli occhi - la video scrittura e l'elaborazione sonora di quanto scritto.
Oggi Elisabetta ha acquistato il MyTobii a proprie spese (in quanto non rientra tra gli ausili riconducibili al Nomenclatore Tariffario del Servizio Sanitario Nazionale) e, finalmente, può comunicare ciò che pensa senza alcuna intermediazione.
Il testo che segue, realizzato tramite il MyTobii, è la sua diretta testimonianza.
Testimonianza di Elisabetta Brizzi (testo in formato pdf).
Consigliamo di leggere anche l'articolo di Grazie al computer, contatto con la vita, apparso sul Corriere dell'Umbria il 22 aprile scorso.
Testo dell'articolo (testo in formato pdf)
Per approfondire: