Il 28 dicembre 2007 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge di ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che dovrà ora seguire l'iter parlamentare.
La prima grande Convenzione internazionale in materia di diritti umani del Terzo Millennio che riguarda oltre 650 milioni di persone che in tutto il mondo sono costrette a convivere con le difficoltà legate alla loro condizione e alle discriminazioni più diverse, riafferma i diritti inalienabili che appartengono a ciascun individuo e che non possono essere negati proprio alla parte più fragile della popolazione.
Attualmente sono 120 i Paesi che hanno firmato la Convenzione, un numero straordinario, il più alto mai registrato in così poco tempo (nove mesi) per qualsiasi Convenzione delle Nazioni Unite. Anche i tempi di entrata in vigore sembrano da record: già quattordici, infatti, sono i Paesi che hanno ratificato il documento (Bangladesh, Croazia, Cuba, El Salvador, Gabon, Giamaica, India, Messico, Namibia, Nicaragua, Panama, Spagna, Sudafrica, Ungheria) e ad arrivare ai venti previsti dall'articolo 45 si ipotizza possano bastare i primi mesi del 2008.
A questo sforzo collettivo l'Italia ha fornito un importante contributo, offrendo la propria esperienza. Il nostro ordinamento, infatti, già con la legge 5 febbraio 1992, n. 104 ha inteso dare centralità alla questione del pieno rispetto della dignità e i diritti di libertà ed autonomia della persona con disabilità, attuando nel contempo il principio del mainstreaming in tutte le politiche ed i provvedimenti che possano riguardare la condizione di disabilità.
L'Italia - che ha sottoscritto anche il protocollo opzionale (p. 45) di tale Convenzione - si è impegnata ad accelerarne il più possibile il processo di ratifica con i necessari interventi legislativi al fine di darrne concreta applicazione. Infatti, si è scelta la procedura di approvare prioritariamente il testo della Convenzione, per farlo divenire legge dello Stato, definendo in seguito i meccanismi di monitoraggio e i provvedimenti di implementazione sia legislativa che politica.
Il Ministero della Solidarietà Sociale, ha contribuito in maniera sostanziale alla definizione del testo in italiano (disponibile presso il Centro di Documentazione sulla Disabilità in formato cartaceo ed elettronico) coinvolgendo anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e il CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità) nella traduzione fedele della Convenzione, mentre in altri Paesi non sempre vi è stato un coinvolgimento delle organizzazioni di persone con disabilità e dei loro familiari, producendo testi talora non rispettosi dello spirito della Convenzione stessa.
Al centro dei prossimi lavori la definizione di un meccanismo di monitoraggio (si parla di un Osservatorio Nazionale sulla Disabilità, già incluso nel testo degli allegati alla Finanziaria, da presentare alla Conferenza Nazionale sulla Disabilità che dovrebbe tenersi a Torino nel prossimo maggio) e di implementazione (circolano ipotesi di concentrare periodicamente le azioni di adeguamento della normativa alla Convenzione su alcuni articoli) partecipativo, con la presenza cioè di rappresentanti delle organizzazioni di persone con disabilità, indipendente ed efficace.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità - Testo in italiano, Traduzione ufficiale
(Fonte: Ministero della Solidarietà Sociale)