Riportiamo i primi commenti in merito al maxiemendamento sulla finanziaria 2009 (Decreto Legge n. 112 del 25 giugno 2008, «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria») licenziato dalla Camera dei Deputati il 24 luglio 2008 e attualmente all'esame della Commissione Bilancio del Senato.
Riportiamo le note critiche al c.d. «maxiemendamento» tratte dal sito Social Force Automation Ampliamento e Replicabilità (www.social-fa.org). Ciò che viene riportato è un primo commento, a caldo, del testo approvato alla Camera. La finanziaria, che verrà presentata a settembre, consentirà eventuali ulteriori interventi nei capitoli del bilancio, qualora dovesse emergere la necessità di nuove correzioni.
Complessivamente i tagli alla spesa sociale e sanitaria sono numerosi e questo, naturalmente, avrà ripercussioni sui diritti delle persone (in particolare, per quanto ci riguarda, sui diritti delle persone con disabilità).
I punti salienti
Con la fiducia in aula alla Camera sul maxiemendamento sulla finanziaria, è giunta al capolinea la manovra economica per il 2009-2011 che garantirà, secondo le intenzioni del governo, il raggiungimento del pareggio di bilancio alla fine del periodo. Il decreto vale nel complesso circa 34,7 miliardi, cifra «lorda» che comprende la correzione del disavanzo e le risorse per le misure espansive. Per il solo 2009 la Manovra è di 16 miliardi.
Confermati i tagli alla sanità pubblica (che faranno sentire i loro effetti già dal prossimo anno), confermati i tagli ai trasferimenti agli enti locali, ridotte le risorse complessive a disposizione della Social card alimentare per i poveri. Giallo sulla non autosufficienza: non c'è ancora il provvedimento che rende effettivi gli stanziamenti per l'anno in corso, mentre per i prossimi anni è prevista una copertura solo per il 2009, dal 2010 per ora non c'è nulla. Ridotte le risorse per i ticket sanitari.
Fondo unico regionale - Su proposta del Governo sarà istituito un Fondo unico regionale dove confluiranno gli attuali trasferimenti statali alle Regioni. Si tratta di un provvedimento in vista del federalismo fiscale.
Meno soldi per i piani di rientro - Doccia fredda anche per la copertura statale dei difficoltosi piani di rientro dal deficit dei bilanci della sanità di alcune Regioni. Inizialmente erano stati previsti 700 milioni per il piano di rientro. Ma di questi soldi non c'è traccia nel maxiemendamento alla finanziaria. Anche il cosiddetto aiuto «temporaneo» alle Regioni è stato dunque accantonato.
Patto di stabilità interno - Nel decreto sono state inserite anche le nuove regole del patto di stabilità interno. Ora per i Comuni e le Province scatterà un meccanismo che, accanto a sanzioni per chi sfora, introduce meccanismi premiali per i «virtuosi», misure affiancate da altre relative al contenimento della dinamica di crescita dello stock di debito. Escluse dal calcolo dei saldi le risorse derivanti da privatizzazioni se destinate alla riduzione del debito. Giro di vite sull'uso degli strumenti finanziari «derivati» da parte degli Enti locali. Bloccati anche i prestiti che non prevedano il rimborso contestuale di interessi e capitale.
Tagli ai Comuni - Complessivamente i tagli alle spese dei comuni per il prossimo triennio saranno pari a circa 9 miliardi di euro. È scontato che le mancate risorse incideranno direttamente sul livello dei servizi sociali che si potranno realizzare.
Meno soldi al Lavoro, Salute e Politiche sociali - I sindacati confederali, in un documento unitario, esprimono forte preoccupazione per la riduzione delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa nel triennio 2009-2011 per il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali. La riduzione più consistente riguarda i diritti sociali, la solidarietà sociale e la famiglia nella misura (il calcolo è dei sindacati) di oltre 500 milioni di euro sempre nel triennio. Il ri-finanziamento di 300 milioni di euro per il Fondo nazionale per le politiche sociali rischia di essere vanificato dalle altre riduzioni di spesa:
- Assegno sociale. Fra i requisiti per ricevere l'assegno sociale viene aggiunta la previsione che i soggetti interessati abbiano lavorato legalmente con un reddito almeno pari all'importo dell'assegno sociale. Passa inoltre da cinque a dieci anni il periodo di soggiorno legale necessario per avere diritto all'assegno [questo punto è in discussione in questo momento al Senato NdR].
- Invalidi civili. Il 1° gennaio 2009 parte un piano straordinario di 200.000 accertamenti per la verifica delle invalidità civili.
- Sanità. Finanziamento al SSN per 102,6 miliardi nel 2009, ed è determinato in 103,9 miliardi per il 2010 e in 106,2 miliardi per il 2011, comprensivi per ciascun anno di 50 milioni al Bambin Gesù. Dal 2010 parte un piano di razionalizzazione che prevede la riduzione dei posti letto, il taglio delle spese per il personale, la riduzione stabile dell'organico. Le regioni dovranno impegnarsi, nel caso di squilibri di bilancio, ad introdurre nuove forme di ticket «anche ai cittadini a qualsiasi titolo esenti».
- Degenze private. Stretta per le strutture private in convenzione con il SSN, cliniche, laboratori di analisi convenzionati sono previsti criteri più rigorosi per determinare le tariffe di rimborso a carico delle Regioni. Le USL non pagheranno più a «piè di lista», ma potranno decidere di introdurre autorizzazioni preventive in alcuni casi e bloccare i pagamenti se questi superano una certa soglia. Dovranno controllare a campione almeno il 10% (e non più il 2%) delle cartelle cliniche e delle corrispondenti schede di dimissioni. Per alcune patologie i controlli potranno essere a tappeto.
- Esenzione dai ticket sanitari. Aboliti dal 2009 i ticket sull'assistenza specialistica, ma l'ultima parola spetterà alle Regioni. Il costo complessivo per l'abolizione è pari a 834 milioni di euro l'anno. Lo Stato dà un contributo di 400 milioni di euro. Ulteriori 77 milioni sono reperiti attraverso la riduzione degli stipendi di dirigenti delle ASL e il taglio delle spese per gli apparati politici e organizzativi delle Regioni. Ma per i restanti 357 milioni le Regioni devono provvedere singolarmente attraverso razionalizzazioni di spesa. In alternativa sono autorizzate a ripristinare, in tutto o il parte, il ticket. Controlli incrociati per verificare le esenzioni dai ticket sanitari. Se l'autodichiarazione risulterà falsa la ASL recupererà i ticket non versati. Utilizzando la tessera sanitaria si potrà accedere ai dati dell'Agenzia delle Entrate e risalire così al reddito complessivo del nucleo familiare.
- Scuola. Al via un piano per ridurre il numero dei docenti e il personale tecnico ausiliario. Si stabilisce anche che l'obbligo scolastico a 16 anni può essere assolto anche frequentando le scuole professionali.
Approfondimenti
Leggi l'articolo tratto da www.social-fa.org per intero (collegamento a sito esterno).
Leggi l'articolo «Sanità e spese sociali: meno tagli e più controlli» tratto da Superando (collegamento a sito esterno).