Sei donne racconteranno i diversi saperi che donne con vissuti "speciali" portano nella politica, nella vita associativa e nella quotidianità, durante un interessante incontro che si terrà a Milano, lunedì 6 ottobre, denominato Voci in movimento. Sguardi sul movimento delle donne con disabilità. Tra queste la testimonianza di Clara Sereni, scrittrice, già assessore e vicesindaco del Comune di Perugia e presidente della Fondazione La Città del Sole, che costruisce progetti di vita per persone con disabilità psichica e mentale.
La prima parte dell'incontro si intitolerà Sguardi sul movimento delle donne con disabilità e tratterà dell'apporto che le donne possono dare alla promozione dei diritti, anche alla luce della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, primo testo giuridico internazionale che contiene articoli dedicati alle differenze di genere e alla disabilità; la seconda parte, invece, sarà dedicata a Diversi saperi, prospettive, riflessioni: esperienze di vissuti straordinari, i diversi ruoli che alcune donne si sono trovate ad affrontare nella loro vita e della creatività, per se stesse e per gli altri, che ne è emersa.
Tra queste ci preme sottolineare l'intervento di Clara Sereni, scrittrice, già assessore e vicesindaco del Comune di Perugia e presidente della Fondazione La Città del Sole, che costruisce progetti di vita per persone con disabilità psichica e mentale.
La Fondazione, nata nel 1998, ha attivato diversi progetti (Turismo per tutti, Formazione, Documentazione, Counselling) tra cui PRISMA (Programma di Ricerca-Intervento Salute Mentale e Autonomie) che ha l'obiettivo di individuare, rafforzare o costruire una rete di situazioni "sane" di residenzialità, di occupazione, di tempo libero, di vacanza, in cui soggetti con bisogni e risorse diversificate trovino risposte di qualità alle loro esigenze.
I modelli fino ad ora previsti di comunità terapeutico-riabilitativa, gruppo-famiglia, comunità alloggio, etc., per favorire l'emancipazione dalla famiglia d'origine di giovani con disagio psichico, anche quando pensati ed organizzati con la migliore attenzione ai bisogni dell'utenza, non sembra riescano ad evitare due limiti intrinseci costituiti dalla co-presenza di più soggetti con patologia psichica che, come è noto, favorisce l'imitazione di comportamenti tra coloro che insieme convivono, determinando circuiti di induzione reciproca di sentimenti e gesti regressivi, e l'inevitabile stile assistenzialistico che si trovano ad assumere gli operatori che hanno questa specifica funzione, con la duplice conseguenza di rischio di burn-out dell'operatore stesso e di inevitabile anomalia ed esternità dei luoghi e delle situazioni rispetto agli ordinari contesti di vita.
PRISMA, al fine di mettere a punto e verificare un modello non assistenzialistico ma promozionale, coinvolge attualmente nelle proprie attività, insieme ad una molteplicità di soggetti pubblici e privati, individuali e collettivi, persone in situazione di handicap prodotta da patologie psichiche gravi e medio-gravi, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita e l'integrazione sociale dei soggetti con malattie mentali, intervenire come programma di aiuto alle famiglie con malati mentali, per sostenere la progressiva autonomizzazione dei componenti delle famiglie medesime e per favorire ricerca e sviluppo di modelli per sperimentare formule organizzative e assistenziali innovative.
(per informazioni sull'incontro di Milano: Superando)