La FISH Umbria ONLUS - sezione di Terni (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) ha organizzato i due appuntamenti, 9 e 19 Giugno; del «Forum territoriale sull'inclusione scolastica: dalla scuola alla quotidianità» con lo scopo di promuovere buone prassi e modelli operativi, per collegare il mondo della scuola agli altri aspetti della vita adulta, attraverso intese e collaborazioni con le Istituzioni e gli Enti Locali, rafforzando il rapporto con il territorio, affinché lo stesso possa continuare nel mondo del lavoro e nella quotidianità.
Cosa si è detto
Nel corso del dibattito sviluppatosi nei due incontri di Giugno 2009 a partire dai contributi dell'Avv. Nocera sono state formulate proposte su due temi: la formazione congiunta e i laboratori scolastici.
Per la formazione viene proposto il sistematico coinvolgimento degli insegnanti titolari di quelle classi dove sono inseriti alunni con disabilità. La questione presuppone il coinvolgimento delle forze sindacali e dell'Ufficio scolastico regionale.
È stato suggerito che queste modalità di aggiornamento entrino a far parte a tutti gli effetti dei POF (Piano dell'Offerta Formativa) di Istituto e di sezione e che possano articolarsi anche in forme congiunte con personale non insegnante, operatori sociosanitari e familiari. Nel merito è stata ricordata la formazione alla socio-affettività per incentivare quelle risorse gruppali e cooperativistiche di cui possono avvantaggiarsi tutti gli alunni nella loro crescita.
Per gli alunni con difficoltà comportamentali e di apprendimento e più in generale per i BES (Bisogni Educativi Speciali) oltre ai provvedimenti in termini di aggiornamento in servizio del personale di cui abbiamo trattato sopra, sono assolutamente auspicabili risorse da parte delle istituzioni pubbliche, aggiuntive a quelle previste per gli alunni certificati con la Legge 104/1992.
Le stesse scuole Polo (presenti una per ogni ambito territoriale) dovrebbero entrare con ulteriore incisività in questi piani formativi.
Operativamente, l'aggiornamento in servizio può realizzarsi sia nelle prime settimane di Settembre che nel corso dell'anno scolastico.
Relativamente ai cosiddetti Laboratori per l'integrazione, organizzati con le scuole dal Servizio di Neuropsichiatria infantile dell'ASL n. 4 di Terni con il concorso operativo dei Comuni e delle Cooperative sociosanitarie, riprendendo le proposte dell'Avv. Nocera: il progetto laboratoriale dovrebbe essere un progetto della classe di appartenenza investita dalle prassi della pedagogia della cooperazione ed entrare a far parte del POF di sezione.
Il funzionamento dei Laboratori andrebbe ulteriormente esplicitato con particolare riferimento alla documentazione dei risultati delle esperienze in atto da tempo con un linguaggio adeguato sia nei contesti pubblici che nel gruppo di lavoro sulla situazione individuale a cui contribuisce la singola famiglia.
In relazione al ruolo dei genitori e degli alunni stessi specie alle superiori, è necessario costruire all'inizio dell'anno per poi coltivarla in seguito,una valida alleanza fondata sulle buone comunicazioni e pratiche.
Intendiamo anche approfondire la questione relativa alla responsabilità professionale degli operatori convenzionati con compiti educativi nella scuola onde evitare inutili sovrapposizioni col personale scolastico.
In ogni caso la quantità e qualità delle risorse vanno chiarite con la famiglia nel PEI (Piano Educativo Individualizzato) di inizio anno scolastico.
Cosa si farà
Nelle intenzioni della FISH Umbria ONLUS, il Forum territoriale rappresenta l'occasione che consente alla comunità locale di partecipare alle scelte a partire dalla conoscenza del lavoro svolto, mira a promuovere buone prassi e modelli operativi nella prospettiva di una reale evoluzione dal PEI al Progetto di Vita e favorire il consolidamento, a livello territoriale, di una articolata rete di supporto alle politiche dell'inclusione.
Al fine di dare continuità al Forum e coerentemente con le scadenze della scuola, i partecipanti hanno assunto l'impegno di un nuovo appuntamento, da fissare nel mese di settembre, al quale saranno invitati a partecipare i rappresentanti della Scuola, del Comune, della Provincia, della ASL.
In particolare a partire dalle esperienze degli operatori già coinvolti nelle attività laboratoriali si cercherà di condividere i princìpi e le modalità che dovrebbero caratterizzare l'avvio dei nuovi laboratori
Tuttavia, i laboratori scolastici sono solo un aspetto delle questioni che dovranno essere poste sul tavolo: infatti, in generale, a fronte della prospettiva di una diminuzione delle risorse destinate a garantire il diritto allo studio si rende impellente la necessità di razionalizzazioni tendenti comunque al miglioramento o, quantomeno, al mantenimento della qualità dell'inclusione scolastica.
Quindi, affinché i laboratori non si traducano in un intervento risarcitorio, è necessario che la scuola persegua l'inclusione degli alunni con disabilità attraverso l'effettivo coinvolgimento di tutto il corpo docente e non solo di quello degli insegnanti di sostegno, che investa sulla loro formazione, che le strutture scolastiche non discriminino gli alunni con disabilità escludendoli dalle attività.
Tali problemi richiedono, oltre che il rispetto delle legislazioni vigenti continuamente aggiornate, anche il confronto continuo e formalizzato tra le componenti politiche ,tecniche e le famiglie degli alunni con disabilità.
Settembre prossimo appare il periodo migliore per un allargamento del Forum alle componenti scolastiche, a quelle tecniche nelle loro diverse articolazioni operative,ai vecchi e nuovi soggetti che si avvicinano all'area dell'associazionismo dei familiari.
In parallelo alla lodevole proficua ripresa dell'attività del GLIP (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale), è auspicabile l'entrata in funzione del Protocollo d'intesa interistituzionale sull'integrazione scolastica (Comuni, Provincia, ASL, Scuola, FISH Umbria ONLUS) e il rispetto delle precedenti norme riguardanti il funzionamento dei GLH di Istituto ed operativi.
Tutto ciò dovrebbe essere ricompreso,analogamente a quanto accade in altre Regioni, in Tavoli tecnici di ambito, in quanto strumenti interistituzionali di programmazione e verifica sui processi di inclusione scolastica.