Le dichiarazioni del Ministro dell'economia Giulio Tremonti nel corso della Conferenza Stampa del 26 maggio, tenuta insieme al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per presentare la manovra correttiva, hanno suscitato lo sgomento da parte della FISH Nazionale. Le parole del Ministro, non solo, dimostrano l'assoluta mancanza di conoscenza rispetto ai dati reali sulla disabilità (con affermazioni spesso e imprecise e, alle volte, piuttosto grossolane), ma contribuiscono, inoltre, a diffonderne una concezione stigmatizzante, certamente non in linea con i princìpi della Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità che - proprio sotto questo Governo - è stata ratificata.
«Questo è un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi - ha osservato Tremonti - 2,7 milioni di invalidi pone la questione se un Paese così può essere ancora competitivo». Il grave stigma che la frase esprime - afferma il comunicato della FISH - rappresenta uno dei più rilevanti danni alle persone con disabilità: infatti, la persona con disabilità, riconosciuta come «invalida civile», sarebbe un parassita che blocca la competitività. L'"untore" che causa i danni al Paese con le spese che comporta. Un'affermazione "razzista" - continua il comunicato - che non può che moltiplicarsi, enfatizzata da certa stampa, presso l'opinione pubblica: la persona con disabilità già esclusa dal contesto in cui vive, è anche additata come la causa delle disgrazie della collettività.
Il comunicato, provocatoriamente, invita il Ministro Tremonti a ripetere la tesi della competitività condizionata negativamente dalla disabilità, al suo omologo tedesco, il Ministro delle finanze federale, Wolfgang Schäuble, in carrozzina dal 1990.
Questa Manovra - conclude il testo del comunicato - mette le mani nelle tasche degli italiani. Nelle tasche delle persone con disabilità trovano ben poco, ma quel poco, questo Governo, intende riprenderselo. E tanto sono timide e prudenti le misure contro i ladri evasori fiscali, quanto sono decise e indiscutibili quelle contro le persone con disabilità. Nel modo più subdolo: passando il fiammifero acceso alle Regioni, chiudendo rubinetti la cui portata era già largamente limitata. In forza di legge e con la brutalità dei tagli, si decreta la fine delle politiche regionali - quelle poche e timide - per la non autosufficienza, per la domiciliarità, per il contenimento del disagio sociale.
«Una stagione finita prima ancora di nascere - commenta Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap - Sono queste le politiche per la famiglia che ci attendono negli anni a venire».
(Dal Comunicato stampa della FISH)
Approfondimenti
Consigliamo la lettura del Focus: «Il Ministro e la disabilità»: un commento critico alle affermazioni della Conferenza Stampa di mercoledì 26 marzo 2010.
Inoltre, «La manovra e la disabilità»: cosa cambia per le persone che devono richiedere l'accertamento dell'invalidità civile