Il 28 luglio è stato approvato in via definitiva dal Senato il Disegno di Legge recante disposizioni in materia di sicurezza stradale. Si aprirà, ora, la strada per l'adozione del «Contrassegno Unificato Disabili Europeo»?
Con la modifica al Codice della Strada, approvata in via definitiva - con il Disegno di Legge n. 1720-B recante disposizioni in materia di sicurezza stradale - il 28 luglio scorso, il Parlamento italiano ha aperto la strada per poter introdurre, anche nel nostro paese, il «Contrassegno Unificato Disabili Europeo» (CUDE).
Il «Contrassegno Unificato Disabili Europeo», infatti, è previsto dalla Raccomandazione del Consiglio dell'Unione Europea del 4 giugno 1998, la quale stabilisce che i contrassegni europei per le auto delle persone con disabilità dovrebbero essere omogenei in tutto il territorio dell'UE.
In Italia, tuttavia, la normativa sulla privacy (Decreto legislativo n. 196/2003) ne rendeva impossibile l'adozione, in quanto l'articolo 74, comma 1, vieta l'esposizione di simboli o diciture, mentre il «Contrassegno Unificato Disabili Europeo» prevede che sul lato frontale non solo sia apposta la dicitura «disabile», ma anche il simbolo internazionale della persona con disabilità.
L'articolo 59 del Disegno di Legge n. 1720-B sulla sicurezza stradale modifica l'articolo 74, vietando solo le «diciture dalle quali può essere individuata la persona fisica interessata».
Naturalmente, questo non basta per il recepimento della Raccomandazione - che ricordiamo non è una legge, ma un'esortazione non obbligatoria. Tuttavia, è un piccolo passo dopo dodici anni di attesa.
Approfondimenti
Leggi anche il Focus: Perchè è importante il "Contrassegno Unificato Disabili Europeo"