I primi effetti della crisi: una fascia più ampia di persone comparteciperà alla spesa dei servizi socio-sanitari. La Giunta Comunale di Terni lo scorso 15 settembre ha previsto un adeguamento dei limiti reddituali funzionali all'esenzione al costo dei servizi, adeguandosi ai parametri posti dalla Regione Umbria. Così, se fino ad oggi chi aveva un reddito annuo che non superava i 7.180 euro era esentato dalla compartecipazione alla spesa, ben presto il reddito annuo scenderà a 4.800 euro.
I primi effetti della crisi: una fascia più ampia di persone comparteciperà alla spesa dei servizi socio-sanitari. La Giunta Comunale di Terni lo scorso 15 settembre ha previsto un adeguamento dei limiti reddituali funzionali all'esenzione al costo dei servizi, adeguandosi ai parametri posti dalla Regione Umbria. Così, se fino ad oggi chi aveva un reddito annuo che non superava i 7.180 euro era esentato dalla compartecipazione alla spesa, ben presto il reddito annuo scenderà a 4.800 euro.
Il primo documento presentato durante la riunione della seconda Commissione Consiliare a Palazzo Spada di Giovedì scorso, ora in attesa di modifiche, prevedeva la compartecipazione alla spesa dei servizi socio-sanitari proporzionata al reddito per una percentuale del 5%.
La Regione, invece, aveva previsto già con il PRINA (Piano Regionale Integrato per la Non Autosufficienza) il 10%.
Adesso si attendono le modifiche che porteranno all'adeguamento.
Le fasce di reddito dovrebbero aumentare da quattro a sei:
- da 0 a 4800 euro (non pagheranno)
- da 4.800 a 7.500
- da 7.500 a 13.000
- da 13.000 a 19.000
- da 19.000 a 24.000
- oltre 24.000 (pagheranno interamente il servizio).
Alla fine i cittadini si ritroverebbero a pagare 20.000 euro invece degli 11.000 del precedente sistema di fasce ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) su un costo complessivo di 187.000 euro. Secondo la stima fatta su un campione di 277 utenti, aumenterà di circa il 20% la percentuale di cittadini paganti.
L'Assessore alle Politiche Sociali Stefano Bucari tranquillizza affermando che «la rimodulazione delle fasce di reddito non comporterà modifiche sostanziali»; ma un'accusa gli viene fatta dalla Funzione Pubblica della CGIL (FP-CGIL) riguardo alle sue affermazioni sui tagli al Welfare effettuati da parte del Governo. La FP-CGIL, infatti, durante l'incontro della commissione consiliare ha accusato l'Assessore di aver preso, già dall'anno scorso, la decisione di tagliare i fondi per i servizi di 4milioni di euro nel territorio ternano.