Il 10 aprile è stata approvata dalla Seconda Commissione consiliare la Delibera della Giunta Comunale (la n. 110/2012) che recepisce le direttive recenti della Regione in tema di compartecipazione alle spese per i servizi socio-sanitari e assistenziali e delle relative nuove fasce ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Prossima tappa: l'approvazione da parte del Consiglio comunale.
La Seconda Commissione consiliare comunale ha preso atto e ha approvato quanto disciplinato dalla Delibera di Giunta Comunale n. 110/2012 (che applica a livello comunale quanto deliberato dalla Regione Umbria con la Delibera di Giunta Regionale n. 190/2012): si abbassa la soglia di reddito minimo che prevede l'esenzione dalla compartecipazione e viene aumentata la percentuale della stessa a molte altre fasce (per tutti i dettagli relativi alla Delibera, alle soglie di reddito e alla relativa compartecipazione leggi qui il focus.
Ma è un'approvazione amara: «la compartecipazione - dice il presidente della Commissione Sandro Piccinini - è una legge dello Stato, davanti alla quale non si può fare diversamente. Anche se, purtroppo, bisogna ammettere che è un salasso per tanti cittadini».
I cittadini ternani, infatti, secondo le nuove disposizioni comunali, dovranno mettere di tasca loro quote più consistenti rispetto all'anno scorso per usufruire degli stessi servizi (ciò vale per assistenza domiciliare e strutture residenziali, mentre per il trasporto speciale di accompagnamento la soglia di esenzione resta quella dei 7.100 Euro di reddito ISEE individuale).
L'amarezza proviene sia dalla maggioranza che dall'opposizione. E se quest'ultima - per bocca del Consigliere Dario Guardalben (Popolo delle Libertà) - afferma, rammaricata, che avrebbe preferito «che la Regione individuasse più fasce di reddito», rivendicando la necessità di «una applicazione più omogenea nei servizi», dal fronte della maggioranza, il Consigliere Vladimiro Orsini (Partito Democratico) - che pur ha approvato il documento - annuncia che presenterà, al momento della discussione della Delibera in Consiglio Comunale, un atto di indirizzo per chiedere di applicare l'ISEE (Indicatore della Situazione Economia Equivalente) di ogni singola persona anche su tutti i «servizi a domanda individuale».
Se l'amarezza per le nuove fasce ISEE può essere comprensibile, la smemorataggine dei Consiglieri meno. E dal momento che, dalle dichiarazioni riportate sopra, sembrano essere un po' sorpresi delle nuove disposizioni, approfittiamo per ricordare a maggioranza e opposizione che, lo scorso novembre, in audizione presso la Terza Commissione consiliare regionale, solo la FISH Umbria ONLUS (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) aveva sollevato proposte concrete per modificare in un'ottica di maggiore equità le regole regionali della compartecipazione (disciplinate prima dalla Delibera di Giunta Regionale n. 704/2011, modificata poi dall'attuale DGR n. 190/2012). Tuttavia, i rappresentanti delle Associazioni della FISH Umbria ONLUS - come titolammo allora la notizia - erano «soli» a preoccuparsi della cosa! (leggi qui la news).