Pubblichiamo la lettera aperta alle Istituzioni locali e alla Città che la FISH Umbria ONLUS (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e la FAND Umbria ONLUS (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) hanno redatto per denunciare che le strategie adottate e formalmente approvate dal Comune di Terni per rispettare il diritto alla mobilità e all'accessibilità ai cittadini con disabilità vengono puntualmente disattese. La goccia che ha fatto traboccare il vaso (o sarebbe meglio dire "straripare il fiume") è la mancanza di sistemi per superare le scale di collegamento tra la parte superiore e quella inferiore del Ponte Carrara lungo le sponde del Nera, sede - in questo weekend - di una delle manifestazioni previste all'interno dell'iniziativa Terni ON (la Notte Bianca ternana).
Per conoscere nel dettaglio il motivo della protesta della FISH Umbria ONLUS e della FAND Umbria ONLUS, è possibile leggere, in questo approfondimento, la ricostruzione dell'intera vicenda riguardante la non accessibilità del Ponte Carrara.
Di seguito, si riporta il testo della lettera aperta.
La notte bianca, un grande evento, ma con qualche macchia di troppo.
Per tre giorni anche le sponde del fiume dovrebbero diventare luogo di attività ed iniziative culturali, ma, pure quest'anno, non lo saranno per i cittadini che non possono usare le scale.
Ancora una volta, con diabolica perseveranza, il nostro capitano e i suoi ufficiali fanno naufragare il buon senso sotto la prua sul fiume Nera, dimenticandosi di garantire ai cittadini con disabilità, sulla base di uguaglianza con gli altri, il diritto all'accesso all'ambiente fisico, ai trasporti e alla partecipazione alla vita culturale e ricreativa.
È un film già visto e, purtroppo, ben noto. Certo non si tratta della famosa nave da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, comunque negli anni abbiamo visto in molte, troppe, occasioni balenare nel buio (e cadere nel vuoto!) polemiche incandescenti vicino alle porte di Palazzo Spada.
Dobbiamo riconoscere che è stata fiducia mal riposta, quella con cui abbiamo aderito alla collaborazione con il Comune di Terni per la realizzazione del "Programma Urbano Complesso 2", meglio noto come "PUC 2".
Quando è "apparso" l'ambizioso programma "Un centro da favola: realizzare la città immaginata" abbiamo avuto qualche dubbio per la mancanza di concretezza della prospettiva e, oggi, ci ritroviamo a dover dire, come il replicante di Blade Runner, di aver visto «cose che voi umani non potreste immaginarvi» e, comunque, anche noi stentiamo a crederci.
Abbiamo risposto prontamente e con spirito collaborativo anche quando siamo stati coinvolti nel Piano Strategico del Comune, presentato come un modo «non per proporre un'idea di città da costruire, ma per costruire un'idea di città», e, dopo l'ennesima delibera per riavviare i tavoli di lavoro Agenda 22 (metodo per realizzare un Piano per le Politiche sulla Disabilità), abbiamo avuto più di un sospetto che fosse solo un modo per confondere le idee e le carte in tavola.
Ad aprile di quest'anno c'è stata l'iniziativa "One Smart City" e, anche allora, ci abbiamo voluto credere, quando abbiamo sentito parlare «dell'esigenza di fondare una riflessione comune su quanto un'economia "smart" abbia bisogno di una città "smart", fatta di capacità di governance, di efficacia dei servizi, di qualità delle persone e della vita, di mobilità efficiente…».
Solo ora ci rendiamo conto che, vista anche la data dell'iniziava, si trattava di un vero e proprio "pesce d'aprile", e ripensando a frasi come «La politica "smart" per politiche "smart"» e a «Le intelligenze delle città al lavoro per l'intelligenza delle città» non sappiamo più se ridere o piangere.
Dobbiamo ammettere che le nostre associazioni sono state prese in giro, ma, soprattutto, lo sono state le persone con disabilità e oggi, ancora una volta, siamo costretti ad assistere alla desolante dimostrazione di mancanza di volontà , o nella migliore delle ipotesi, di mancanza di capacità di chi ha dichiarato di essere politicamente sensibile ai temi della non discriminazione o ha considerato strategico pianificare interventi per una città inclusiva.
Questa estate la scoperta di ostacoli per i cittadini con disabilità nella sede comunale appena inaugurata, è stata l'occasione per avere l'amara e definitiva conferma di come "le intelligenze delle città al lavoro per l'intelligenza della città" non si facciano scrupolo di gettare al vento il contributo offerto negli anni dalle nostre associazioni.
Proprio ora, quando il senso di responsabilità dovrebbe guidare le scelte e le azioni di tutti, gli stessi artefici del Piano Strategico Terni 2020 dimostrano con il loro stesso agire che ci ritroviamo tra le mani (e anche fra i piedi) un'agenda per la città fatta di impegni che non intendono o, nella migliore delle ipotesi, non sanno mantenere.
La lettera aperta segue il comunicato stampa che FISH Umbria ONLUS e la FAND Umbria ONLUS hanno inviato ai mass media locali per denunciare la situazione (leggi qui il comunicato stampa).
La lettera aperta si può scaricare qui anche in formato PDF.