L'assenza di informazione sui prorpri diritti
Pubblicato il 23/02/2011 - Letto 1226 volte
Sono affetto da infezione da HIV dal 1985 entrato in fase conclamata nel 1996 (categoria CDC C3) e come comorbità presento una coinfezione da HCV e disturbo dell'umore. Quest'ultima patologia è sorta in tempi recenti per effetto del "calvario" a cui sono stato sottoposto dalle commissioni mediche ASL INPS nel corso degli accertamenti per la legge 104/92. La mia sede di lavoro si trovava a 50Km di distanza dalla mia abitazione, e per anni, malgrado lo stato della mia patologia, ho viaggiato e trovato, nei momenti di difficoltà, ospitalità presso dei familiari che abitano nella città dove si trovava la mia sede di lavoro. Nel 2007 sono stato sottoposto ad un intervento per una fistole anale e da quel momento le cose si sono ulteriormente complicate, poiché la terapia a cui sono sottoposto procura frequenti attacchi di diarrea divenuti difficilmente contenibili per effetto dell'operazione. Visto il nuovo stato di disaggio mi è stato suggerito di richiedere la visita per ottenere i benefici della legge 104/92, ma i ritardi nell'avere una risposta mi hanno portato ad effettuare il cambiamento del posto di lavoro in modo affrettato (ho effettuata la domanda nel 06/03/2008 , e dopo una prima visita della ASL del 20/05/2008, sono stato convocato una seconda volta dalla commissione il 2/12/2008 è ho avuto la notifica con esito negativo nei primi mesi del 2009). In conclusione mi sono dovuto trasferire dall'amministrazione regionale, dove svolgevo un'attività consona alla mia preparazione e competenza professionale, in un'amministrazione provinciale situata vicino a casa, dove nell'affidamento delle mansioni non si è tenuto minimamente conto del mio curriculum e come se non bastasse, mi è stato affidato un carico di lavoro sproporzionato per far fronte a carenze d'organico. Ha causa del disaggio e dello stress ho iniziato a non dormire e mostrare segni di nervosismo e intolleranza, tanto ché il 15.06. 08 ho dovuto ricorrere per la prima volta nella mia vita alla visita del centro di igiene mentale che ha accertato disturbi dell'adattamento e dell'umore. Nel frattempo ho chiesto un'altra visita per la 104/92, ma nonostante l'aggravarsi della situazione sociale non mi è stato riconosciuto l'articolo 3 comma 3, il che ha comportato un ulteriore peggioramento delle mie condizioni psicologiche per le quali ho dovuto iniziare un'ulteriore terapia farmacologia. Ho chiesto quindi un'altra visita medica che è stata effettuata il 7 ottobre 2010, ma non ho avuto ancora risposta, anzi mi è stato riferito che i tempi saranno ancora lunghi perché la mia pratica è stata mandata dalla ASL all'INPS che potrebbe richiedere un'ulteriore visita. Nel frattempo per limitare il mio stato di stress ed evitare di diventare dipendente a vita dai psicofarmaci, oltre che dai farmaci antiretrovirali, ho dovuto richiedere il part-time per ottenere a mie spese una parte dei benefici che mi avrebbe dato la legge 104/92.
Suggerimenti
Gentile Utente, siamo lieti di pubblicare la sua segnalazione. È chiaro che la situazione da Lei descritta presenta aspetti che meritano di essere resi noti per la scarsa informazione che le è stata offerta in merito alle modalità con cui far valere i Suoi diritti. Purtroppo, ad oggi, è possibile fare ben poco per tutelare i suoi diritti, se non pubblicare nel nostro sito questa e-mail.
Per ogni altra informazione, può contattarci telefonicamente al numero 0744 27.46.59. Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti, Anna Vecchiarini e Pierangelo Cenci (Servizio di Advocacy del Centro per l'Autonomia Umbro)
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